Intervista al Responsabile Nazionale Enti Locali Decio Terrana sul coinvolgimento dell’Udc Italia nel prossimo Governo Draghi
L’intervista di Adriano Pistilli al Responsabile Nazionale dell’Udc Italia agli Enti Locali sul coinvolgimento dell’Udc nel prossimo Governo Draghi di Adriano Pistilli Abbiamo intervistato l’On. Decio Terrana, Responsabile Nazionale dell’Udc Italia agli Enti Locali e Coordinatore Politico dell’Udc in Sicilia. Da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo cattolico, è anche membro dell’esecutivo nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori. Dal 2017 è alla guida dell’Udc in Sicilia, dove con grande impegno ha raggiunto ottimi risultati sia in termini di percentuali che di presenza dello Scudocrociato sul territorio siciliano e non solo. 1) Va riconosciuto all’UDC che esso è uno dei pochi Partiti che rivolge grande attenzione ai giovani. All’interno del Partito è presente una sezione dedicata ai giovani che ha organizzato delle giornate di formazione politica sul modello delle scuole di Partito della prima Repubblica. Come valuta tale iniziativa? Fin dal primo giorno dell’attività politica svolta dal 2017 in poi abbiamo cercato di avere grande attenzione per i più giovani, perché saranno loro la nuova Classe Dirigente Politica. E’ in corso un cambiamento radicale nelle Istituzioni. La Pandemia, la crisi economica che ne segue, hanno evidenziato il fallimento del Progetto Politico del Movimento 5 Stelle, almeno nella sua forma originale; adesso è ben chiaro a tutti quanto importanti siano le competenze in Politica, tanto che proprio in questi giorni stiamo assistendo ad un repentino cambiamento anche dell’opinione pubblica, che vede nel Presidente incaricato Draghi la soluzione al momento difficile che stiamo vivendo e che il Governo Conte non ha saputo fronteggiare adeguatamente. I Giovani sono quindi l’elemento fondamentale del Progetto Politico dell’Udc, devono essere protagonisti e devono prepararsi a guidare le Istituzioni nel prossimo futuro. Abbiamo svolto un primo evento in Sicilia nel 2019, con più di 200 giovani che poco dopo si son ritrovati ad essere consiglieri comunali e amministratori, ed adesso abbiamo istituito formalmente la Scuola di Formazione Politica, svolta online per le evidenti difficoltà derivanti dal Covid-19; preparazione, attitudine, competenze, si acquisiscono col tempo e con l’esperienza, oltre che con lo studio. Abbiamo già ospitato grandi nomi come l’ex Ministro Rocco Buttiglione, ci prepariamo ad ospitare il 20 Febbraio l’ex Ministro Giulio Tremonti, il noto Giornalista Davide Giacalone e altri importanti docenti universitari. Una scuola che non mira a formare esclusivamente nelle competenze, ma anche nel modo di essere, in linea coi principi moderati della dottrina sociale della Chiesa. E siamo sicuri che questi giovani saranno pronti per guidare il nostro Paese. 2) Per i giovani vede un futuro in politica? Potrei dire “ho già risposto”. Ma non è così semplice. Onestamente l’ondata di giovani alle prime armi portata in Parlamento dal M5S ha rischiato e rischia di delegittimare tanti giovani preparati e adeguati ad amministrare le Istituzioni. Ai Giovani dico di avere pazienza, di aspettare il proprio turno, che arriverà sicuramente. Tra i nostri Giovani abbiamo tantissime professionalità e competenze, che sicuramente troveranno spazio nei prossimi anni. 3) Come valuta l’operato del Governo Conte? Negativo, purtroppo. Di attenuanti possono anche essercene tante, prima fra tutti la Pandemia. Ma voglio invitarvi a riflettere: proprio la Pandemia ha dimostrato come non possiamo permetterci che alla guida delle Istituzioni ci siano persone inadeguate. Si è solo scoperto un nervo, aperta una ferita esistente. Un Governo che già faticava nella normale gestione quotidiana è completamente imploso con un evento di carattere straordinario. Ma la competenza serve anche per questo, per farsi trovare pronti anche nei momenti di difficoltà. E’ fallito l’ “Uno vale Uno” tanto esaltato dai grillini, e speriamo adesso che con Draghi ci sia il definitivo ritorno delle Competenze in Politica. Sul Governo Conte aggiungo anche che non mi è piaciuto molto il trasformismo che ha dimostrato pur di restare al potere: non si può essere buoni per tutte le Stagioni, una scelta di campo andrebbe sempre fatta. 4) Avreste preferito tornare alle urne oppure valuta positivamente la scelta di Mattarella di conferire l’incarico a Mario Draghi? Dunque. Domanda piuttosto complessa. Fermo restando che la strada maestra deve sempre essere il giudizio dei Cittadini che in meno di un anno hanno dimostrato, dai sondaggi pubblicati e nelle elezioni regionali e amministrative, di essersi gravemente pentiti delle scelte fatte alle Politiche del 2018, reputo saggia la scelta del nostro Presidente. Sarebbe stato molto complesso lavorare alla definizione di un Piano Economico che porterà all’Italia più di 300 Miliardi con le Camere sciolte. E’ più che comprensibile, quindi, che si affidi la Guida del nostro Paese ad un “grande Italiano”, affermato e conosciuto in tutto il mondo, che si metta alla guida di un Governo di Alto Profilo che porti l’Italia fuori dal terribile momento in cui stiamo vivendo. Questo però ha un solo significato, e non dobbiamo dimenticarlo: questa classe dirigente politica ha fallito, ha dimostrato di non essere adeguata al ruolo che è stata chiamata a ricoprire. 5) Ritiene che Mario Draghi sarà un valido Presidente del Consiglio? Intendete sostenerlo? Innanzitutto ci tengo a sottolineare che l’Udc Italia ha fatto una scelta di campo ben precisa, schierandosi al fianco del Centrodestra in Parlamento, non lasciandosi “ingolosire” dalle Poltrone che il Conte-bis o Conte-ter avrebbe offerto. Proprio perché serviva un vero cambio di passo, offerto dal Presidente Mattarella. Mario Draghi può essere l’uomo giusto al momento giusto e, sicuramente, ci avrà al suo fianco per fronteggiare questo grave momento. L’Italia ha bisogno che tornino alla guida gli uomini “liberi e forti”, come definiti da Don Luigi Sturzo, e ci auguriamo che Mario Draghi dimostrerà di essere uno di loro. 6) Il Governo avrà molto da fare: sconfiggere la pandemia e rilanciare l’economia del Paese. Quali sono le proposte che porterà l’UDC per affrontare questi due enormi problemi? Bisogna prima di tutto riportare l’Uomo al centro della Società, non i tecnicismi. L’Uomo, i suoi bisogni, la famiglia, il ruolo nella società. Creare benessere, è questo il vero obiettivo che bisogna porsi. La sfida che vogliamo lanciare non è il semplice “Bonus” o chissà quale misura assistenziale. Bisogna creare le basi per il benessere di tutti, e per far ciò bisogna puntare sul motore della nostra Economia, le Piccole e Medio Imprese, che sono state totalmente abbandonate dal Governo Conte. Dalle Imprese arriva il lavoro, dal lavoro arriva il benessere. Questo non vuol dire abbandonare, però, i sussidi. Ricordiamoci dei disabili, ad esempio, categoria clamorosamente dimenticata dai vari provvedimenti del Governo Nazionale. Quando si parla di benessere si parla di uguaglianza, …